CENNI STORICI

"La terapia dovrebbe essere sempre adattata al paziente e non il paziente adattato alla terapia"

(Milton H. Erickson)

La terapia breve strategica, nelle sue prime formulazioni, prende corpo grazie alle idee e alla personalità carismatica di alcuni importanti autori del Mental Research Istitute di Palo Alto (Watzlawick, Weakland, Fisch, 1974; Weakland et al., 1974) i quali sintetizzarono i risultati delle ricerche sulla comunicazione e la terapia familiare con i contributi tecnici di M. Erickson sull'ipnositerapia. Dagli anni '40 Milton Erickson sviluppò un modello di terapia estremamente originale col quale, attraverso interventi apparentemente "magici", trattava problemi complessi con soluzioni semplici. A partire da Erickson gli autori hanno posto un'enfasi sempre maggiore su alcuni assunti e tecniche specifiche. La teoria della comunicazione nata con l'antropologo Gregory Bateson, e gli sviluppi costruttivisti della teoria cibernetica (Heinz von Foerster, Ernst von Glasersfeld) confluirono nella cosiddetta Scuola di Palo Alto, di cui Paul Watzlawick è stato il maggior esponente. A lui si deve l'approfondimento e la sistematizzazione dei principi teorico-applicativi della comunicazione terapeutica (Pragmatica della comunicazione umana, 1971). Successivamente la terapia breve strategica si è evoluta formando modelli diversi, con una base teorica comune, ma caratterizzati da modelli clinici e tecniche d'intervento differenti. Dal 1987 la terapia breve strategica, con Giorgio Nardone allievo e collaboratore di Watzlawick, è giunta alla moderna evoluzione dell'approccio strategico introducendo una metodologia specifica di ricerca caratterizzata da protocolli specifici di trattamento per vari tipi di patologie.

Alessandra Righi - Psicologa-Psicoterapeuta
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