Genitori - Figli un rapporto non sempre semplice

21.03.2019

Oggigiorno le relazioni familiari sono estremamente complicate. Il nucleo familiare è formato da entità distinte tenute insieme da un legame che si intreccia e si influenza reciprocamente. In tutte le famiglie, anche quelle apparentemente "perfette" sono frequenti i conflitti fra genitori e figli. Ognuno ha le sue ragioni: da una parte il mestiere del genitore che necessita un ruolo educativo, dall'altro quello del figlio che ricerca il suo spazio nel mondo e una identità distinta.  A seconda dell'età dei figli i rapporti familiari possono diventare addirittura tesi e capirsi diventa un'impresa ardua. Capita spesso di sentire: "Non riconosco più mio figlio!" "Arrivo a casa dopo una giornata di lavoro e non sento che litigare!". Ma il conflitto all'interno della famiglia indica sempre che qualcosa non va? 

Beh, non sempre i conflitti vanno ritenuti come indici di disfunzionalità. Se gestiti adeguatamente possono persino portare all'instaurarsi di rapporti ed equilibri che prima erano assenti. 

Essere genitori non è facile, necessita un impegno duro e costante nella ricerca del miglior equilibrio possibile tra il proprio sentire e l'autodeterminazione dell'altro. Questo non significa che sia opportuno assecondare tutte le richieste dei propri figli per accontentarli o evitare di giungere ad uno scontro. Certamente se da un lato l'attenzione verso le emozioni dei figli ha reso i genitori più sensibili,  dall'altro può far correre il rischio di desiderare di vederli sempre felici. Ma siamo sicuri che questo è effettivamente quello di cui hanno bisogno i nostri figli? Evitare di porre dei limiti per scongiurare delle reazioni negative quali rabbia e/o tristezza li farà crescere più forti? 

Le emozioni  influenzano sempre il nostro comportamento perciò è fondamentale che i nostri figli si costruiscano le competenze necessarie. Competenze che permettano di poter adeguatamente gestire e controllare le emozioni e che si acquisiscono anche con un ruolo genitoriale autorevole, nel quale i "no " detti costituiscano un  processo di crescita del proprio figlio permettendogli di armonizzare la vita emotiva e la sua manifestazione con il contesto sociale. 


Alessandra Righi - Psicologa-Psicoterapeuta
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